
- primo movimento -
strane partenze
27-29 agosto 2020
in occasione della II edizione dei Fumi della fornace

Un rito teatrale come gestazione immaginativa; ipotesi di vicarianza; sconfessione della catastrofe: viatici, recuperi, rinnovellamenti. Nessuna redenzione senza spiegamento dei possibili: i corpi negati o i corpi estinti andranno restituiti al mondo che viene. La Specie Storta è quel gesto teatrale che non propone una ginnastica di raddrizzamento, ma «un’ulteriore postura della valanga».

Sono la mala untura, la sciagurata, la pece che non rassomiglia. Sono l’evo di mezzo, la caverna con le stelle incarnite.

«È stata bella l’infanzia. Peccato che è passata. Per favore, non fate troppo rumore

Ascolta. Il tempo si è contratto. Questa preghiera basta appena per infrangere un guscio. Adesso è l’ora di chiamare a raccolta.
Quelli come me neppure li ascoltano. Dicono che non portiamo più corallo. Che non abbiamo assi, chiodi di fuoco per l’inverno.

Sette volte i Padri sono entrati nel mattino per farlo più buio. Ci hanno lasciato ciottoli di resa, e una terra che nessun mattonaio vorrà mai usare.



Poster de La specie storta - Strane partenze disegnato da Valentina Vallorani